“Se vuoi costruire una nave, non radunare uomini per raccogliere la legna e distribuire i compiti, ma insegna loro la nostalgia del mare ampio e infinito”
Antoine da Saint-Exupèry
“Cosa rimane dentro noi? Questa celeste nostalgia…questo saperti da sempre ancora mia” canta Cocciante, lasciando le porte aperte alla possibilità che la nostalgia non sia un sentimento del tutto negativo, se la compagna d’amore è vicina. O è la nostalgia ad essere la vera compagna di vita?
Parola composta, di origine greca (νόστος ritorno e άλγος dolore, “dolore del ritorno” è un sentimento di tristezza di rimpianto per la lontananza da persone o luoghi desiderati o per un evento accaduto nel passato e che si vorrebbe rivivere. Il termine entra a far parte del vocabolario europeo nel XVII secolo, grazie ad uno studente di medicina dell’Università di Basilea, Johannes Hofer, il quale osservando le sofferenze dei soldati svizzeri del re di Francia Luigi XIV, costretti a stare a lungo lontani dalla loro patria, impostò la sua tesi di laurea su questo fenomeno, tesi dal titolo “Dissertazione medica sulla nostalgia”. Il laureando portò nel linguaggio scientifico l’espressione francese “mal du pays” e il termine tedesco “Heimweh” (dolore per la casa), ancora oggi in uso.
Questo sentimento diventava una vera e propria patologia che spesso portava alla morte chi ne era affetto, perché nessun intervento medico poteva riportare il soggetto nello statu quo ante, a meno che egli non tornasse a casa.
A partire dalla fine del XVIII secolo ma soprattutto nella prima metà del secolo successivo, la nostalgia, oltre all’interesse medico, suscita l’attenzione di poeti e musicisti ma è Charles Baudelaire che la considera un “ anelito indefinito”.
Dunque nata come malattia “antropologica” che affligge chi per vari motivi è costretto a stare lontano da casa, cioè dalla famiglia e dal proprio ambiente sociale, è dunque considerata alla stregua di un’esperienza esclusivamente dolorosa, perché oltre alla mancanza di chi è lontano o di ciò che è stato, vengono a mancare anche i riferimenti concreti dell’Hic et Nunc vissuti come estranei. Quindi, uno stato di malessere di tutto l’apparato psiche-soma. Ma nostalgia è anche consolazione, è poter ritrovare con la memoria luoghi e tempi passati. Nostalgia come rifugio, come possibilità di tenere ben presenti le proprie coordinate spazio-temporali del passato per poter riposizionare il proprio presente e le aspettative future.
Quando può riaffiorare la nostalgia? Non solo nei momenti bui ma anche mentre siamo felici, molto felici, anzi è stimolata proprio da emozioni forti, quindi non sarebbe una debolezza ma una risorsa, come sostiene Constantine Sedikides, dell’Università di Southampton, “Le persone nostalgiche sono in realtà le più forti, perché capaci di rimettere insieme i pezzi del passato e fare della vita un percorso compatto…La nostalgia ha un effetto terapeutico sulla salute mentale” .
“Ricordare e rimpiangere, sostiene lo psicologo Fabio Guida, contribuisce al mantenimento della salute mentale. Si innesca un meccanismo di liberazione che permette di superare traumi e ricordi sgradevoli”.
La zona del cervello coinvolta è la corteccia, ma sono implicate anche amigdala, talamo e ipotalamo: sarebbe qui che si attivano gli impulsi che danno il feedback positivo.
Studi simili hanno dimostrato che le persone più sole sono anche le più nostalgiche e che proprio tale sentimento permette loro di combattere la solitudine, attivando la fantasia. Questo, in realtà, varrebbe per gli adulti, infatti secondo i ricercatori della American Academy of Pediatrics, che hanno condotto uno studio su bambini e adolescenti lontani dalla famiglia d’origine, ha mostrato che quando sono i più piccoli ad “ammalarsi di nostalgia”, questo ha conseguenze per il loro equilibrio mentale.
Ha dunque senso parlare di “potere terapeutico” della nostalgia solo se a provare questa spinta emozionale sono persone adulte, capaci di ripercorrere a ritroso la vita, attribuendo ai ricordi il giusto valore.
Il che non deve voler dire, però, vivere costantemente nel passato….