Gli insetti sulla scena del crimine

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
Lavoisier

Il contesto investigativo di una scena del crimine può essere molto variabile e molte sono le discipline specialistiche che possono affiancare il lavoro delle Forze dell’Ordine e dei Magistrati dando il proprio contributo alla soluzione dell’evento criminoso. Alcune scienze criminalistiche vantano esperienza secolare, come la Medicina Legale, mentre l’importanza di altre si è espressa solo nell’ultimo secolo o negli ultimi anni, tra cui l’Entomologia Forense, la cui nascita viene fatta risalire al 1894 con la pubblicazione “La faune de cadavres. Application de l’entomologie a la medicine legale” di Jean Pierre Mégnin.
L’Entomologia è un ramo della zoologia che si dedica allo studio degli insetti e altri artropodi dal cui esame è possibile ricavare elementi molto importanti, anzi spesso fondamentali per le indagini, concentrando la sua attenzione attorno alla individuazione delle responsabilità che hanno consentito la colonizzazione impropria da parte di insetti.
Dunque, come è avvenuto il decesso? Quando e Dove?
Spesso, infatti non c’è coincidenza tra luogo di rinvenimento e luogo di decesso/ stazionamento. E’ importante allora conoscere, in base alle zone, le diverse colonizzazioni da parte di specie diverse, perché se si rinviene una specie non tipica di quella zona, il corpo evidentemente vi è stato trasportato.
L’Entomologia forense affonda le sue radici nella entomologia classica, che studia la biologia e il comportamento degli insetti, ma l’applicazione in campo criminalistico si basa sul fatto che gli insetti, presenti praticamente in tutti gli ambienti, per le loro abitudini ecologiche ed etologiche entrano in contatto con l’uomo e l’ambiente in cui egli vive, e la loro attività e il loro sviluppo si modifica in risposta all’ambiente di vita e alle sue variazioni. I luoghi in cui può essere consumato un reato sono molteplici e per le caratteristiche proprie degli insetti è molto difficile evitare la loro presenza. Si vengono quindi a sviluppare varie branche dell’entomologia forense legate alla presenza di questi animali come parassiti e infestanti dell’ambiente di vita. In particolare in questa sede ci interessa l’ Entomologia Medico-Legale, che si occupa dell’ attività distruttiva degli insetti su carcasse e cadaveri. La presenza di questi animali non è mai casuale e l’entomologia può diventare un nuovo strumento di indagine che può affiancare il lavoro degli inquirenti.
La presenza di un cadavere umano determina importanti e drastici cambiamenti in pochissimo tempo: l’odore della consunzione organica richiama l’attività di molti animali che si trovano improvvisamente a disporre di una fonte di cibo che non fa resistenza ad essere predata. Di tutti questi animali la classe più rappresentativa e attiva è quella degli insetti ( Ditteri e Coleotteri) e questi andranno a modificare e distruggere il materiale in decomposizione, determinando un’importante perdita di massa.
Purtroppo, la diminuzione della massa si traduce in una perdita di informazioni.
In particolare i ditteri o mosche colonizzano il corpo immediatamente dopo la morte, anzi già due ore prima ed è importante sapere che quando c’è vento e pioggia non depongono le uova.. E’ fondamentale, quindi, considerare il Metodo Successionale, per cui un corpo subisce trasformazioni a cui sono associate diverse tipologie di insetti. I cicli di sviluppo sono specie-specifici e temperatura-dipendenti.
Nel caso di un cadavere sarà quindi estremamente complesso acquisire informazioni sul tempo dalla morte, sulla presenza di ferite, sull’uso o l’abuso di sostanze tossiche, sull’avvenuta violenza, etc., ma dallo studio della presenza e dell’attività degli insetti è possibile recuperare quelle informazioni andate perdute a causa della decomposizione. Gli insetti e gli altri artropodi raccolti sulla scena del crimine saranno analizzati e messi a confronto con l’ambiente di rinvenimento e i fattori climatici, al fine di ottenere informazioni riguardanti:
− Il tempo dall’infestazione: la presenza degli insetti si modifica nel tempo, quindi sarà possibile definire da quanto tempo una derrata, un luogo o una persona sono il substrato di vita degli insetti.
− Il tempo dalla morte: gli insetti raggiungono il corpo morto poco tempo dopo la morte e il loro sviluppo sul substrato in disfacimento è un orologio biologico della morte. Questo dato è di fondamentale importanza quando le stime medico-legali non sono più attendibili per via della decomposizione (da circa 48 ore dopo la morte).
− Il tempo di interramento, immersione, emersione di un corpo: solo alcuni insetti possono raggiungere alcuni luoghi e il loro sviluppo segue regole particolari che possono fornire stime importanti.
− Informazioni sullo spostamento di un corpo o un oggetto da un luogo a un altro: ogni ambiente possiede insetti “tipici”, quindi il rinvenimento di animali “tipici” di altri luoghi può essere un’indicazione importante.
− Dati tossicologici: gli insetti che si nutrono di un cadavere o di una carcassa incorporano le sostanze di cui essa ha fatto uso e/o a cui è stata esposta in vita. In mancanza di campioni tossicologici “classici” come sangue e tessuti gli insetti possono essere considerati quali campioni sostituivi o complementari a quest’ultimi.
− Dati biomolecolari: gli insetti necrofagi accumulano il materiale organico della vittima, quindi anche il DNA. È stato inoltre dimostrato sperimentalmente che è possibile tipizzare il DNA di un aggressore su una vittima di stupro. Questa scoperta apre nuove ed importanti sviluppi applicativi;
− Informazioni su situazioni di incuranza: infestazioni di insetti possono occorrere su ferite, piaghe e ovunque vi sia carenza di igiene. Dall’analisi degli insetti presenti e del grado di sviluppo si può indagare sui tempi della negligenza, sia su uomo che su animali.

L’applicazione delle conoscenze in campo entomologico sulla scena del crimine riscontra ogni anno sempre più consensi in Europa e nel Mondo, ma attualmente in Italia i centri di studio e di ricerca che rivolgono la propria attività in questa direzione sono in numero estremamente limitato. Tanto è vero che è raro che la figura dell’entomologo sia chiamata sulla scena del crimine, anche se l’attività di repertazione dovrebbe essere fatta da lui: di prassi viene chiamato il Medico Legale ma le sue competenze e le sue conoscenze sono diverse.
Il sopraluogo rappresenta il momento più importante e delicato per il corretto approccio investigativo perchè è dal lavoro di selezione e raccolta delle evidenze durante la fase ispettiva che dipende il buon esito dei successivi accertamenti tecnici di laboratorio e quindi il successo delle indagini.
Purtroppo la prova e gli “elementi utili” forniti dagli insetti vengono ancora molto spesso trascurati proprio dagli inquirenti.
È fondamentale che chi si occupa delle indagini sia a conoscenza delle potenzialità fornite dall’entomologia forense perché le maggiori problematiche nella gestione della scena criminis sorgono soprattutto in conseguenza dell’imperfetta comunicazione fra le parti interessate, della mancanza di coordinamento e di sinergia tra gli operatori, che generano una frammentaria rilevazione degli elementi utili alle indagini.
Il rigore e la metodicità non possono lasciare spazio all’improvvisazione, mentre il contesto investigativo di una scena del crimine può essere estremamente dinamico e mutevole. Solo l’armonica gestione del sopraluogo e l’accurata stima delle concrete necessità investigative si tradurranno in un insieme di strumenti atti a contribuire in modo decisivo alle risoluzione del caso, dando risposta ai fondamentali interrogativi della sfera investigativa. In ambito laboratoristico, poi, per quanto riguarda gli insetti necrofagi, sarebbe importante fissare le larve in acqua bollente e poi immergerle in alcol, perché in questo modo esse si distendono e sono meglio individuabili i marcatori morfologici, che, viceversa, verrebbero nascosti dall’accartocciamento delle larve in alcol.
La Tanatocronologia, infine, studia il “Quando?”, ossia l’intervallo di tempo tra le ultime ore di vita e il rinvenimento del cadavere. Il PMI, intervallo postmortale, intervallo di tempo stimato e non scientificamente certo, si basa sulla Triade classica: algor, rigor, livor mortis, ossia temperatura corporea, irrigidimento cadaverico ed ipostasi

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