Gli angeli della morte: atipicità dei Serial Killers

Si tratta di una variante nell’ampia tassonomia dei Serial Killers, di tipo atipico, che si discosta, cioè, da quelli statisticamente più rappresentati, o tipici.
Sono descritti soggetti che operano in strutture sanitarie, oppure infermieri che svolgono la loro attività presso il domicilio di quella che poi sarà la vittima.
Questa categoria contribuisce ad ampliare il cosiddetto dark number o numero oscuro, ossia la discrepanza esistente tra delitti effettivamente commessi e delitti realmente denunciati, o indice di occultamento, perchè è difficile destare sospetti quando la vittima è un soggetto già in precarie condizioni di salute.
La maggior parte degli angeli della morte è composta da donne, che iniziano la loro carriera delittuosa verso i vent’anni, con un periodo di attività è di uno o due anni, e il numero medio di vittime è di circa otto prima di venire scoperte ed arrestate.
Il motivo principale che le porta ad essere scoperte sta in una sorta di “narcisismo”, potremmo dire, nella propensione a cominciare a vantarsi dell’accaduto, o a fare dichiarazioni che destano sospetti che si riveleranno per loro “fatali”.
Nei casi in cui questo non avvenga, ed essi abbiano la capacità di tenere a bada il loro discontrollo emotivo, il numero delle vittime può aumentare, anche perchè l’arma del delitto è rappresentata dai loro stessi strumenti di lavoro.
E’ sufficiente somministrare per giorni una dose eccessiva di farmaco, oppure forti dosi di morfina dichiarando poi che il paziente aveva lamentato dolori incontrollabili, per fare in modo che nessun sospetto possa ricadere su di loro.
La motivazione principale che spinge all’omicidio queste persone sta nella necessità che avvertono di sentirsi onnipotenti, di poter essere in grado di decidere della vita o della morte delle persone che sono state affidate loro in cura.
Ma emerge spesso, nelle loro confessioni, l’ammissione di aver provocato la morte solo per alleviare le sofferenze, praticando l’eutanasia.
Le vittime sono, per lo più, soggetti indifesi, prevalentemente malati anziani ma emergono dalle cronache casi di baby-sitter che vedevano nei bambini a loro affidati, comunque, esseri umani bisognosi di cure, ma che poi finivano uccisi.
Le caratteristiche comuni che si possono riscontrare negli angeli della morte sono principalmente:
– Il bisogno di onnipotenza e di poter decidere della vita o della morte delle persone a loro affidate
– La mancanza di confessione al momento dell’arresto, momento in cui continuano a negare la responsabilità delle morti da loro causate, rifugiandosi nella teoria dell’eutanasia
– Parlare con altre persone degli omicidi, esponendosi fin troppo, oppure spingendosi a fare pronostici sulla morte del prossimo paziente, cosa che nel caso si avveri, concentrerà su di loro i sospetti degli inquirenti.

 

Lascia un commento