“L’intollerabile lotta con le parole e col loro significato.”
T.S. Eliot
Quanto è diventato difficile comunicare.
Ci penso spesso ed oggi, ancora una volta mi è tornato in mente.
Ci aspettiamo una cosa e l’offerta è, più spesso, un’altra.
Spesso l’offerta è la più scontata possibile, ma noi ci aspettiamo delle cose più secondo i nostri desideri che non secondo la realtà.
Con le parole diciamo una cosa, a volte, ma il più delle volte il non verbale, il linguaggio del nostro corpo tende a comunicare tutt’altro. Comunichiamo in realtà molto più con il linguaggio paraverbale che con le parole, o, almeno, senza le parole comunichiamo secondo un codice maggiormente foriero di verità.
E’ per questo, forse, che le parole creano fraintendimento.
Spesso non si parla lo stesso linguaggio, le lingue sono differenti.
Abbiamo smarrito l’alfabeto della comprensione verbale e del farci comprendere.
Ma quanto ci interessa davvero essere chiari? A volte si creano malintesi, in cui però l’intendersi “male” tra gli individui si aggira su un piano impersonale ed indefinito, sulla base di una indeterminatezza del linguaggio, mentre il fraintendimento rimane su un piano più personale, creando una sorta di ping pong che non ha soluzione e dal quale non si esce, a meno che non ci si debba chinare o voltare per recuperare la pallina sfuggita di mano.
Ed allora ci si ferma a pensare. E la solidità apparente su cui si fondava il nostro costrutto mentale diventa sempre più fallace.