La teoria dell’attaccamento nasce e si sviluppa nel contesto psicoanalitico grazie a John Bowlby (1969; 1980), come “parte integrante del comportamento umano dalla culla alla tomba”. Fondamentale per i suoi studi fu l’integrazione del modello psicoanalitico classico con osservazioni comportamentali del mondo animale, in particolare riguardo alle interazioni madre-bambino. Il sistema d’attaccamento diviene quindi il sistema “motivazionale” principale e Bowlby, in questo senso, rifugge dal modello di sviluppo di Freud, secondo il quale il bambino procede dalla fase orale a quella anale fino a quella genitale, adulta, e ritiene che il legame che unisce il figlio alla madre non sia una conseguenza del soddisfacimento del bisogno di nutrizione, ma un bisogno primario, geneticamente determinato, che, pur comprendendo necessariamente la nutrizione, vada oltre essa, sostenendo che la ricerca della vicinanza sia la manifestazione più esplicita dell’attaccamento.
La tendenza all’attaccamento si evidenzia soprattutto nella prima infanzia quando maggiore è la vulnerabilità ai pericoli e minore la capacità di fronteggiare da soli situazioni di disagio. La costituzione di un attaccamento sano, dipende dalla presenza e dalla capacità di risposta dei genitori ai segnali ed ai bisogni del bambino.
Allora, se nelle prime fasi della sua vita, il bambino non riesce a cogliere la differenza tra la sua bocca ed il seno materno, non percependoli come separati, ma come un tutt’uno, in una sorta di equilibrio “simbiotico”, facendo un volo pindarico ( molto pindarico…), mi piace trasporre questa immagine del seno e del nutrimento, al relazionarsi sessuale di una coppia adulta eterosessuale.La sessualità è anche gioco, relazione, gioco di ruolo, comunicazione, scambio di piacere, momento privilegiato dell’intimità. Ed è per questo che essa può organizzarsi nel modo più utile alla dimensione emozionale ed affettiva della coppia. Qui la consapevolezza della differenza e della distanza tra i due adulti è evidente, ma tale distanza può azzerarsi quando, raggiunto un alto livello di complicità, l’attaccamento si palesi come se l’uno avesse inizio e fine nell’altro, come sorgente di piacere, ma anche come possibile scambio dei ruoli. Questo può avvenire solo in coppie molto affiatate, in cui non vi sia il timore o la pudicizia di mostrarsi con l’anima nuda ( e non solo, banalmente, con il corpo), all’altro. Il proprio Sé arriva a congiungersi con l’altro Sé, in uno specchio in cui la propria immagine si fonde con l’altra immagine, che rimanda oltre che alle sembianze adulte, anche al ricordo di come eravamo da bambini e agli stili di attaccamento che abbiamo avuto con la coppia genitoriale. Allora, accade che la parte maschile, presente in ogni donna, possa specchiarsi oltre che nella parte femminile della propria madre, anche in quella maschile del partner ed arrivare ad assumerne, temporaneamente, alcuni ruoli come forma di “gioco”, pur non perdendo mai la propria identità sessuale. Quindi, un attaccamento forte che può esprimersi anche come possibilità di scambio dei ruoli sessuali. L’ Io maschile di me, donna, può soddisfare la parte femminile del tuo Io, uomo. E viceversa.
Clulow (2003) afferma che il legame di attaccamento nel bambino possegga le seguenti caratteristiche:
1) ricerca di vicinanza fisica alla figura di attaccamento;
2) effetto base sicura, cioè l’atmosfera di benessere e sicurezza che il bambino avverte una volta stabilita la vicinanza fisica;
3) protesta alla separazione, quando la prossimità diventa impossibile.
Il tema del “sentirsi sicuri” si rifà ad una sorta di regolazione emozionale reciproca, nella coppia adulta, tra partner, nella quale, si acquisisca la capacità di rispondere adeguatamente ai bisogni dell’altro, e si controllino le esperienze ed i vissuti affettivi.
Nelle dinamiche delle relazioni amorose, esistono spesso grosse difficoltà nel formare e mantenere legami soddisfacenti nelle relazioni adulte.
Hazan e Shaver (1987) hanno ipotizzato una associazione fra attaccamento e sentimento amoroso attraverso “working models” (modelli operativi interni), strutture che includono componenti cognitive e affettive (credenze, attitudini, aspettative), che caratterizzano le differenze individuali nei modelli di attaccamento “sicuri” e “insicuri”.
Il sistema sessuale gioca quindi un ruolo fondamentale nel consolidamento e nel mantenimento del livello di soddisfazione nelle relazioni di lunga durata. Le relazioni sessuali nelle quali entrambi i partner riescono a soddisfare i propri bisogni sessuali, contribuiscono alla stabilità della coppia. Al contrario, un cattivo funzionamento dei sistemi sessuali di coppia incrementa l’interesse di uno dei partner nei confronti di una terza persona esterna alla coppia, arrivando ad indebolire i legami affettivi, fino a distruggere la relazione.
Il legame di attaccamento rappresenta una componente fondamentale e costitutiva del rapporto amoroso, integrato al comportamento sessuale, che favorisce e supporta, specie nella fase iniziale della relazione, la formazione del legame di attaccamento stesso; divenendo, via via che il legame si sviluppa e si fortifica, l’indice più predittivo della durata della relazione stessa.
Inoltre, è stata anche da più parti sostenuta l’ipotesi che il comportamento sessuale possa essere utilizzato al fine di compensare quei bisogni di attaccamento che non siano stati adeguatamente riconosciuti nel passato, avendo, quindi, lo scopo di regolare stati emotivi e di soddisfare anche bisogni non primariamente sessuali.
Riferimenti bibliografici
Allen E. & Baucom D., Adult attachment and patterns of extradyadic involvement. Family Process, 2004; 43, 4: pag. 467–488.
Bowlby J., Attaccamento e perdita, Vol.1. L’attaccamento alla madre. Torino, Bolinghieri, 1969.
Bowlby J., Attaccamento e perdita, vol.3, La perdita della madre. Torino, Bolinghieri, 1980.
Clulow C., Attaccamento adulto e psicoterapia di coppia. Edizioni Borla, 2003.
Crowell J., Treboux D., (2001) La sicurezza dell’attaccamento nelle relazioni di coppia. In: Clulow C., Attaccamento adulto e psicoterapia di coppia, Edizioni Borla, 2003.
Davis D., Shaver P.R., Vernon M.L., Attachment style and subjective motivations for sex. Personality and social Psychology Bulletin, 2004;
Fenichel O. (1945). The Psychoanalytic Theory of the Neurosis. New York: W.W. Norton (trad. it.: Trattato di psicoanalisi delle nevrosi e delle psicosi. Roma: Astrolabo, 1951).
Fisher J.V., Crandell L.E., I modelli di relazione nella coppia, 2001. In: Clulow C., Attaccamento adulto e psicoterapia di coppia. Borla, Roma, 2003.
Freud S., Tre saggi sulla teoria sessuale. Opere, Vol. 4, Bollati Boringhieri, 1905.
Hazan C., Zeifman D. & Middleton K., “Adult romantic attachment, affection, and sex”. Presentato alla 7th International Conference on Personal Relationships, Groningen, Olanda, luglio 1994.
Hazan C. & Shaver P.R., Romantic love conceptualized as an attachment process. Journal of Personality and Social Psychology, 1987; 52: pag. 511-524 (trad. it: L’amore di coppia inteso come processo di attaccamento. In: Carli, 1995, pp. 91-126).
Main M., Kaplan N., Cassidy J., Security in infancy, childhood and adulthood: a move to the level of representation, 1985. In: Bretherton I. e Waters E. (a cura di), Growing points of attachment: theory and research. Monograph of the Society for Research in Child Development. University of Chicago Press, Cambridge.
Mikulincer M., Goodman G.S., Dynamics of romantic love: attachment, caregiving and sex. The Guilfort Press, 2006. New York.
Shaver P.R. &Hazan C. (1992). Adult romantic attachment process: theory and evidence. In: Perlman D., Jones W (Eds) Anvances in Personal Relationship Outcomes, vol. 4. Londra e Bristol, Jessica Kingsley Pubblisher.
Sprecher S. & Cate R.M., Sexual satisfaction and sexual expression as predictors of relationship satisfaction and stability. In J.H. Harvey, A. Wenzel, & S. Sprecher, Handbook of sexuality in close relationships, 2004; (pag. 235-256). Mahwah, New York.