L’amicizia è ciò che rende la vita degna di essere vissuta.
In quest’opera che Aristotele dedica a Nicomaco, suo figlio, l’autore sostiene che la virtù porti la felicità.
Essere virtuosi significa essere felici.
E si è virtuosi quando si esercitano al meglio le proprie competenze. Solo così si può essere felici, facendo al meglio quello che si sa fare.
Ma l’attività propria dell’uomo è anche essere un animale razionale.
Le virtù etiche hanno a che fare con la vita pratica dell’uomo tra gli altri uomini, la nostra vita sociale.
Aristotele sostiene l’importanza di saper scegliere il giusto mezzo tra due eccessi. Ecco che allora la giustizia è nell’altro se non la capacità di scegliere il giusto.
Le virtù dianoetiche sono le virtù razionali che riguardano la vita intellettuale, l’esercizio della ragione.
La vita intellettiva è quella più alta a cui può aspirare un uomo.
Nel libro Ottavo Aristotele parla dell’Amicizia, che è “necessarissima alla vita” e come tale è una virtù.
Nessuno può vivere senza amici, né i poveri, né i ricchi. Entrambi mancherebbero di qualcosa che a loro può venire dagli altri.
Il primo tipo di amicizia è fondata sull’utile, che è uno scambio reciproco.
E’ tipica degli anziani che fanno fatica a fare delle cose per delle limitazioni fisiche ed allora fanno affidamento sui giovani che possono supportarli nelle loro necessità.
L’amicizia del secondo tipo è quella dei giovani, che traggono reciprocamente piacere dal fare delle cose insieme. Anche questa ha un utile ed è per questo che si tratta, però, di amicizie temporanee: si può perdere l’amicizia se viene meno lo scopo di quella aggregazione.
Il terzo tipo di amicizia è quella più duratura, perchè fondata sul Bene.
Il Bene altrui diventa il proprio Bene.
Il legame diventa indissolubile, perchè questa amicizia è disinteressata. E’ al Bene che la nostra vita deve tendere, in ogni sua manifestazione, evitando il vizio che, invece, ci allontana dalla virtù.
Ma la psicologia insegna che non si può pretendere la perfezione dai rapporti umani. Qualche sentimento negativo circola sempre, anche nei rapporti più belli di amicizia: un po’ di competizione, di rivalità; un po’ di gelosia o di invidia… Esserne consapevoli è già un primo passo per andare avanti.