Essere vegetariani non è certo una moda di recente acquisizione: il Vegetarianesimo è presente sin dalla notte dei tempi, gli stessi sacerdoti egizi si astenevano dal mangiare carne e pesce durante il loro servizio alle divinità, i filosofi pitagorici nell’antica Grecia si comportavano allo stesso modo, perché una alimentazione carnivora era vista come un ostacolo alla purezza del pensiero. Negli ultimi anni la scelta vegetariana e vegana è diventata molto in voga e l’adesione a questo stile di vita è motivato essenzialmente da ragioni etiche ed ideologiche più spesso che dalla convinzione di poter vivere più sani.
Le differenze tra i vari tipi di dieta ci sono e vanno considerate
La dieta vegetariana prevede l’eliminazione solo di carne e pesce
Secondo il pensiero vegano, invece, non è permesso nessun alimento di origine animale e quindi sono esclusi anche latte, uova e formaggi.
La dieta crudista elimina qualsiasi tipo di alimento ad eccezione di frutta e verdura cruda o cotta non oltre i 40°C di temperatura;
la dieta fruttista permette esclusivamente frutta e semi oleosi o germogliati.
Analizziamo velocemente i pregi ed i difetti di questi tipi di diete:
Tra i difetti ci sono da considerare le mancanze nutrizionali, soprattutto per quanto riguarda il ferro, il quale, anche se presente nella frutta e nella verdura, è meno assimilabile rispetto a quello presenta nella carne, pesce e uova. Un’altra carenza possibile è quella di vitamina D e B12.
Inoltre mangiare molti cibi vegetali determina un eccessivo apporto di fibre , che, da un lato sono fondamentali per regolare i processi digestivi ed intestinali, dall’altro sono ricche di alcune sostanze come i fitati e le lectine, che possono anche risultare nocivi in grosse quantità, perché inibiscono l’assorbimento dei minerali e danneggiano la permeabilità intestinale, potendo, addirittura, scatenare reazioni allergiche. Inoltre, la frutta e altri alimenti diffusi nella dieta vegetariana, come il seitan, sono ricchi di zuccheri, che hanno un ruolo pro-infiammatorio e tendono ad alzare i livelli di glucosio nel sangue e di conseguenza anche quelli di insulina.
Solitamente una dieta vegetariana prevede un’alimentazione ricca di cereali, quindi ricca di carboidrati, che tendono ad alzare particolarmente la glicemia, per cui sarebbe opportuno utilizzare cereali privi di glutine o con un basso indice glicemico, ad esempio grano saraceno, amaranto, farro; o la quinoa.
Sicuramente tra i lati positivi di una dieta vegetariana si può annoverare l’assunzione di importanti sostanze come gli antiossidanti, i quali risultano essenziali per l’eliminazione dei radicali liberi e di altre tossine che si accumulano nell’organismo. Il potassio,l’acido folico, gli omega-3 presenti soprattutto nei semi e nella frutta secca, favoriscono la capacità antinfiammatoria e riducono il rischio cardiovascolare. Frutta e verdura possiedono un buon potere alcalinizzante, ossia hanno la capacità di alzare il pH che tendenzialmente si acidifica in determinate condizioni di stress o in seguito o a causa di un eccessivo apporto di proteine animali.
