La Gerascofobia ai tempi odierni: un problema sociale?








“Niente ci fa invecchiare più rapidamente che pensare incessantemente che stiamo diventando vecchi”
Georg Christoph Lichtenberg

La paura di morire è probabilmente presente sin da quando, razionalmente, ci si accorge che la vita è un ineluttabile sentiero verso la morte.
C’è stato chi, come Epicuro, negava l’esistenza di questa paura, sostenendo l’incompatibilità della morte con la vita e l’impossibilità dell’esistenza in contemporanea di entrambi. C’ è stato chi, come San Francesco, considerava la morte una sorella, riconoscendone, nella fratellanza, un passaggio dolce che consentiva all’uomo l’avvicinamento a Dio.
Ma in questo non appariva importante l’invecchiamento del corpo, o comunque veniva minimizzato tale processo, come se il passaggio dalla vita alla morte fosse tra l’istantaneo e l’inevitabile.
Si sa che l’uomo e la scienza hanno fatto progressi ed i progressi della scienza sono stati mirati ad allungare il tempo che ci è concesso per vivere ( ma questo a discapito, spesso della qualità della vita), come se fosse più importante aggiungere anni alla vita e non vita agli anni.
Dunque, il tema dell’invecchiamento è diventato sempre più importante nella nostra progressione lungo la vita e, soprattutto negli ultimi periodi il fenomeno della Gerascofobia è diventato sempre più presente, cioè sentire come più angosciante la paura di invecchiare invece che quella di morire.
Non a caso, negli ultimi anni, si assiste a fenomeni di cura estrema del corpo, che possono passare da esercizi estenuanti in palestra per modellare il corpo a proprio piacimento o, almeno tentare di farlo, fino a ricorrere ad interventi di chirurgia estetica, con la quale si cerca di cancellare e non solo minimizzare come si potrebbe fare con creme nutrienti, le rughe e i segni evidenti del passare degli anni, come se, invece, quelle rughe e quei solchi sui nostri volti non rappresentassero un segno tangibile di aver davvero vissuto.
Naturalmente, tutto quanto descritto esula e va molto oltre la fisiologica cura del nostro corpo e della nostre salute psicofisica, oltre l’alimentarsi in modo sano, mantenere un peso corporeo stabile, ma ha a che fare con veri e propri aspetti fobici concernenti l’invecchiamento, vissuto come un fattore persecutorio e minante una eterna giovinezza. Questo ci permette di vedere spesso, coppie non proprio ben assortite in cui un “lui” più anziano sceglie una compagna molto più giovane perchè convinto che la giovinezza di lei possa passare per infusione a lui, non facendo i conti, invece, con il fatto che il divario di età appare ancora più evidente. O viceversa.
E se invece ci accettassimo così come siamo, cercando semplicemente di migliorarci e non di stravolgerci, e pensassimo a trarre il meglio da ogni singolo momento, anziché pensare che ogni singolo istante che passa aggiunge anni alla nostra vita?
Arriva per tutti il momento in cui, camminando per strada, un adolescente si rivolga a noi con il termine “signore” o “signora”. Questo ci rende consapevoli del passare del tempo, e sicuramente fa un certo effetto, le prime volte, ma non mi pare un evento così drammatico come purtroppo, invece, ne accadono altri nella vita. Non può essere certo un atteggiamento fisiologico quello che può portarci a ricorrere sempre più spesso ad interventi di chirurgia estetica, tanto da arrivare a trasformare i tratti del nostro volto fino ad assumere sembianze completamente diverse e a perdere la nostra vera identità. L’ansia può arrivare a crescere sempre di più, si può arrivare a non essere mai contenti del proprio aspetto, con tratti dismorfofobici che invadono la nostra personalità.
Certo alcuni lati di questa fobia hanno a che fare con la paura delle malattie e della morte, ma se la paura prende il sopravvento, sovrastandoci, sarà essa a dominare la nostra vita. E curare il fisico non sarà mai abbastanza.
La gerascofobia si presenta di solito intorno ai trent’anni, in concomitanza con l’apparire dei primi segni del passare del tempo, ma, se non adeguatamente trattata, può continuare nel corso della vita. Come affrontarla? In questi casi è sicuramente utile un trattamento psicoterapeutico mirato a distogliere l’individuo dalla ossessione della propria fisicità ed ad acquisire la consapevolezza che il passare del tempo non ci aggiunge solo anni, ma ci arricchisce anche di saggezza , di cultura e di esperienza. Sempre che si abbia voglia di dirigere l’attenzione verso la nostra interiorità, di fare pace con noi stessi. Sempre che si abbia la capacità e il desiderio di farlo.

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