Se un bambino vive nell’ostilità impara ad aggredire.
Se un bambino vive nella vergogna impara a sentirsi colpevole.
Se un bambino vive nell’incoraggiamento impara ad avere fiducia.
Se un bambino vive nella lealtà impara la giustizia.
Se un bambino vive nell’accettazione e nell’amicizia impara a trovare
l’amore nel mondo.
( Doret’s Law Nolte )
Di Alienazione parentale parla, per la prima volta, nell’ ’85 lo psichiatra Gardner, descrivendo una sindrome (PAS), ossia una alterazione delle dinamiche relazionali che riguardano i genitori in fase di separazione e divorzio, in cui i bambini decidono di prendere le parti di uno dei due genitori, alienando l’altro.
Oltre che di sindrome si parla anche di disturbo di alienazione parentale (PAD).
La manifestazione del fenomeno avviene in modo del tutto spontaneo; la manipolazione affettiva, invece, avviene nel passaggio successivo, quando il genitore preferito sostiene, approva e facilita il comportamento alienante del figlio.
Per parlare di alienazione genitoriale è necessario che vi siano entrambe le situazioni: PRESA DI POSIZIONE DEL BAMBINO e RINFORZO COMPORTAMENTALE. Si parla di PAS quando un genitore manipola le difficoltà del figlio a proprio vantaggio.
Come riconoscere i fenomeni PAS/PAD?
In ambito clinico si fa diagnosi, ossia si riconosce come problema, si entra nel merito del conflitto e ci si adopera per la risoluzione; non vi è la variabile simulazione/dissimulazione dei sintomi.
In ambito forense non si fa diagnosi, si riconosce come problema e si segnala il conflitto perchè possa essere prevenuto e curato; deve necessariamente essere considerata la variabile simulazione/dissimulazione dei sintomi.
Il professionista coinvolto clinicamente non è compatibile in ambito forense in qualità di consulente, può però produrre certificazioni che verranno acquisite dal consulente, e può essere chiamato a testimoniare.
Il bambino che esprime il disagio non è un bambino malato, la sindrome non va investigata e non va diagnosticata come malattia, il bambino subisce un abuso psicologico che sfocia in un abuso relazionale, egli è la vittima della condizione in questione.
Di fatto si distorce la realtà e il suo accesso al minore; si lede il diritto del minore di avere un padre e una madre; corrisponde ad una ferita che può accompagnare la persona in tutto l’arco della sua esistenza.
Che cosa non è la PAS/PAD.
Non si parla della normale alleanza verso il genitore percepito più debole, il bambino a volte tenta da fare da paciere; i figli attuano una scelta preferenziale verso un genitore prima del conflitto, sia per educazione verso il ruolo di genere, sia per dinamiche e caratteristiche interne.
L’alienazione di un genitore, quando non è motivata da comportamenti realmente maltrattanti, è un fattore di grave rischio evolutivo per il figlio, a causa dell’instaurarsi di diversi disturbi di interesse psicopatologico.
L’individuazione di un unico colpevole e la sua alienazione ci riporta al costrutto scientifico del concetto di EMOTIVITA’ ESPRESSA, un indice che ci dà informazioni in merito alla modalità di reazione e di risposte agli stressors che normalmente possono colpire le famiglie.
Famiglie ad alta emotività espressa sono quelle in cui i familiari sono intrusivi, cercano il contatto senza tener conto delle effettive esigenze e richieste, vogliono esercitare un controllo, si sostituiscono in tutto e per tutto, senza tenere in debito conto delle necessità relazionali dei congiunti; i familiari considerano il congiunto responsabile di tutto o quasi tutte le sue azioni, hanno una propensione a trovare una colpa un problema da addossare a qualcuno. Sono presenti problemi di accettazione e di ostilità. La mancata percezione dell’altro mette in evidenza tutti i limiti che hanno i membri della famiglia.
Le famiglie a bassa emotività espressa sono in grado di adattarsi alle richieste e ai bisogni espressi dai congiunti, maggiormente quando il calore affettivo nei loro confronti è molto elevato; i familiari cercano una spiegazione razionale di quello che sta accadendo, dei comportamenti del congiunto, riconoscendo quelle dettate dalla sua azione. Questo secondo tipo di comportamento reca il vantaggio della capacità di potere al meglio spiegare ed affrontare la situazione di criticità.