Il governo clinico rappresenta lo strumento principe della cura dei cittadini, che crea le condizioni necessarie affinché le organizzazioni sanitarie si rendano responsabili del miglioramento continuo della qualità delle prestazioni.
Esso è un metodo di gestione mediante il quale le strutture del Servizio Sanitario Nazionale assicurano il miglioramento della qualità delle prestazioni erogate, cercando di mantenere ai livelli più alti possibili i trattamenti in ambito medico e chirurgico ed in quelli riabilitativi. Il governo clinico deve indurre le condizioni affinchè l’attività clinica si caratterizzi per la caratteristica di eccellenza.
Il centro dell’attenzione diventa il sistema cittadino-utente destinatario delle cure e, quindi, di tutte le prestazioni relative all’assistenza sanitaria.
Il cittadino non è più, quindi, quello destinato a sottoporsi ad una medicina di tipo paternalistico, secondo la quale il medico decideva per il paziente quanto riteneva adatto per migliorare le sue condizioni di salute, ma diventa un soggetto attivo nel suo processo di cura, in grado, cioè, di operare delle scelte che possono essere o meno concordi con le opzioni terapeutiche proposte dal medico.
Il governo clinico ha la finalità di assicurare vari fattori come:
- devono essere utilizzati appropriati sistemi di monitoraggio della qualità delle cure;
- la pratica clinica va sottoposta a verifiche, quindi messa in discussione ed eventualmente, migliorata;
- I professionisti che operano nell’ambito della salute devono conoscere gli standard di qualità dell’assistenza.
Perchè il governo clinico si attui è necessaria la verifica delle attività cliniche e degli outcome ( generalmente dimissioni o miglioramento dello stato di salute); è necessaria la gestione del rischio o Risk Management, che diventa non mera pratica di medicina difensiva, ma patrimonio culturale dei professionisti della salute, che permette loro di adottare strategie in senso preventivo atte a ridurre se non annullare l’errore possibile nella pratica professionale e, quindi, a migliorare la relazione con gli utenti; la pratica clinica basata sulle evidenze ( EBM); è necessario lo sviluppo di linee guida e protocolli; sono necessari l’aggiornamento e lo sviluppo professionale continui; è necessario l’accreditamento degli ospedali e di tutte le strutture sanitarie; è fondamentale il feedback del cliente; è necessario lo sviluppo delle capacità di realizzare una leadership clinica, che si basi sul fare assieme, sull’essere guida stando accanto al team dirigenziale, senza prevaricarlo.
Il governo clinico, come valido strumento di lavoro, non esprime solo criteri di efficacia, scientificità e sicurezza delle prestazioni, ma è diretto anche alla personalizzazione e all’umanizzazione dell’assistenza, migliorando la comunicazione con
gli utenti.
Gli aspetti che caratterizzano il concetto di “governo clinico” sono rappresentati da:
• la condivisione multidisciplinare;
• la responsabilizzazione;
• la partecipazione.
La condivisione multidisciplinare implica il porre l’accento sul fatto che il risultato degli interventi e dei servizi sanitari è in larga misura l’esito non tanto
dell’abilità e della capacità tecnica del singolo operatore, quanto piuttosto della
buona operatività di tutta l’ équipe sanitaria.